Allarme tra le PMI: “togliete lo split payment o chiudiamo tutti!”.
E’ univoco il grido lanciato dalle maggiori associazioni di categoria dei diversi settori produttivi italiani contro il nuovo meccanismo della “scissione del pagamento”, reo di appesantire la già poco sostenibile crisi di liquidità delle aziende nostrane.
Ma cerchiamo di meglio comprendere la novità introdotta dall’art. 1, comma 629, lettera b), legge n. 190/2014, in tema di “scissione dei pagamenti” (c.d. Split Payment) relativi alla PA.
La Finanziaria 2015 ha definito lo Split Payment quale meccanismo in base al quale l’IVA (a debito) viene versata all’Erario direttamente dall’Ente pubblico destinatario della fattura. Tale meccanismo è valevole per le cessioni di beni/prestazioni di servizi effettuate nei confronti di Enti pubblici che “non sono debitori d’imposta ai sensi delle disposizioni in materia d’imposta sul valore aggiunto” (si veda il nuovo art. 17-ter, DPR n. 633/72).
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